Medici italiani eretici nella seconda metà del Cinquecento.

Author(s)
Alessandra Quaranta
Abstract

Il testo prende in esame tre casi di medici italiani che nei decenni centrali del Cinquecento furono costretti a lasciare la patria per motivi di fede, e a migrare al di là delle Alpi. Sullo sfondo della violenta conflittualità che allora divideva cattolici e protestanti, vengono delineate le vicende dell’esilio "religionis causa" di Girolamo Donzellini, Marcello Squarcialupi e Taddeo Duni, in una prospettiva di ampio respiro che guarda sia alla loro identità di "medici-physici", sia al loro status di esuli, e nondimeno al carico di connotazioni culturali, filosofiche e sociologiche proprie di entrambe le condizioni. Il lavoro ripercorre le concrete esperienze di vita nei Paesi ospitanti: i tentativi e le difficoltà di adattamento socio-economico e cultural-religioso, ma anche, specularmente, le opportunità professionali che lì si profilarono, e soprattutto le relazioni scientifiche, lavorative e amicali che tali medici riuscirono a coltivare con studiosi di lingua tedesca. L’indagine condotta lascia così affiorare, in termini di contatti, scambi eruditi e circolazione del sapere, risvolti ancora inediti di questi tre percorsi di esilio, e tratteggia un quadro complesso nel quale emergono gli aspetti più intimi e problematici tanto del medico dotto quanto dell’esule "religionis causa". Si può parlare infatti di una certa ambivalenza dell’esperienza d’esilio: da una parte favori reciproci e scambi gratuiti di libri convivevano accanto a rivalità e invidie tra medici dotti acuite dalle vicissitudini dell’esilio stesso; dall’altra si delinea una certa fluidità confessionale. Scaturito da una contingenza precisa (un sospetto inquisitoriale, un processo pendente, un bando), l’abbandono della patria portò i tre medici a inserirsi in piccoli gruppi al di là delle Alpi, dove però, poi, gli aspetti teologici si rivelarono non di rado secondari rispetto ai piani di crescita professionale fatti dai medici e ai loro interessi di ricerca oppure, al contrario, furono usati in maniera strumentale. Nondimeno, fu proprio grazie all’esilio che Donzellini, Squarcialupi e Duni trovarono un parziale riscatto come professionisti dell’"ars medendi", e contribuirono in maniera non trascurabile alla trasmissione del sapere medico italiano nelle terre germanofone.

Organisation(s)
Department of History
No. of pages
342
Publication date
2019
Peer reviewed
Yes
Austrian Fields of Science 2012
603908 History of religion
Keywords
Portal url
https://ucris.univie.ac.at/portal/en/publications/medici-italiani-eretici-nella-seconda-meta-del-cinquecento(5baa3f49-aacb-4da7-94e9-f34896e91c3c).html